La chiave essenziale [Omraam Mikhaël Aïvanhov]

“La chiave essenziale” è l’ulteriore tassello di quel mosaico profondo che sono le conferenze del Maestro Aivahnov. Con un linguaggio lineare e accessibile, Aivanhov esprime in modo chiaro la realtà delle due nature presenti in ogni essere umano (superiore-divina e inferiore-animale) e come il solo leggere della loro esistenza ci focalizza sulla volontà di esprimerci sempre più divinamente attraverso la conoscenza e l’unione.

Si trovano nel testo riferimenti al Jnana Yoga (sentiero della conoscenza) secondo cui la liberazione (Moksha) e l’unione con Dio si possono acquisire per mezzo della conoscenza del Brahman, riconoscendo il Brahman come proprio Sé.

La causa di tutta la sofferenza e degli attaccamenti è proprio l’ignoranza metafisica che agisce come un velo e che ci impedisce di percepire la sua natura reale e divina.

Armonia. Il segreto della salute [Omraam Mikhaël Aïvanhov]

Un giorno qualcuno mi chiese: “Come si fa a diventare instancabili?”
Gli risposi: “Vi svelerò un segreto ben volentieri, ma sarete in grado di realizzarlo? … Il segreto sta nel provare amore per ogni azione che si compie; è l’amore infatti che risveglia nell’uomo tutte le potenzialità”.

In “Armonia, il segreto della salute” Aivanhov ci insegna a praticare la contentezza (quel concetto noto ad ogni yogi come santosha, uno dei famosi Nyama, il secondo, illustratoci da Patanjali negli Yoga Sutra) per non turbare ovunque l’armonia dell’amore e sulla scienza del respiro capace di fonderci nell’armonia cosmica.

Aivanhov si concentra sull’importanza della respirazione come strumento fondamentale per renderci forti e sani in grado anche di agevolare la digestione. Ma attraverso il respiro si ottiene anche altro, il corpo si purifica e si entra in armonia col tutto.

Il dovere di essere felici [Omraam Mikhaël Aïvanhov]

In questo piccolo libro Omraam Mikhaël Aïvanhov spinge il lettore a riflettere sul tema della felicità che non giunge come un avvenimento esterno.

La felicità non è una attesa “passiva” sorretta dalla speranza, ma un lavoro di ricerca interiore per determinare gli elementi che ci permettano di realizzarla. La felicità reale e definitiva può venire solo da noi stessi, ma per raggiungere tutto ciò occorre cambiare il nostro modo di vedere le cose e soprattutto di affrontare le prove quotidiane della vita senza arrendersi mai, per uscirne più forti e arricchiti.

The Evolution of Consciousness on Earth [Aghni]

The Evolution of Consciousness on Earth è il risultato di lavoro di ricerca durato 25 anni da parte di Giovanni Tonioni-Aghni, fondatore e guida del Centro Sri Aurobindo e Mère in Italia.
Il volume è suddiviso in 100 tavole, composte da uno scritto su un tema specifico e un disegno eseguito dallo stesso autore; nel testo inoltre si possono trovare citazioni tratte direttamente da Sri Aurobindo.
Scritto interamente in inglese il libro è rivolto a chi ha voglia di approfondire il pensiero di Sri Aurobindo andando oltre a ciò che si trova sul mercato italiano.
In lingua inglese.

Meditazione – Dalla preghiera pura di Evagrio Pontico al Raja-Yoga di Patanjali [Axel Bayer]

Un libro prezioso per coloro che vogliono avvicinarsi alla meditazione in modo profondo. Bayer, monaco benedettino e maestro yoga, mostra come la meditazione sia una dimensione d’eternità che tutti possiamo sperimentare nella nostra ricerca di contatto col Divino.

Il Raja Yoga di Patanjali diviene una delle chiavi di accesso per vivere pienamente la meditazione cristiana. L’autore va oltre il dualismo Occidente/Oriente trovando i punti di contatti e le somiglianze fra tutti coloro che ricercano Dio

Yoga. Teoria e pratica [Franca Sacchi]

Un corso completo di Yoga a cura di una Maestra di fama mondiale; un percorso di conoscenza che parte dal nostro corpo, con nozioni fondamentali sull’anatomia e la circolazione dell’energia, per arrivare alle indicazioni puntuali sulle tecniche di purificazione e di preparazione. Al centro del libro sono le principali posizioni Yoga, illustrate con le loro varianti e corredate da immagini che le mostrano passo per passo, con indicazioni accurate per capire quelle più adatte a noi e i loro effetti benefici.

La pratiche più avanzate di concentrazione e meditazione, esposte con chiarezza ed efficacia, completano il volume e ne fanno uno strumento perfetto sia per chi vuole avvicinarsi allo Yoga sia per chi già lo pratica da tempo.

Vita di un maestro occidentale. Omraam Mikhaël Aïvanhov [Louise-Marie Frenette]

Vita di un maestro occidentale è la prima biografia dettagliata e ampiamente documentata di Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986), discepolo del maestro Peter Deunov (Beïnsa Douno (1864 – 1944), e fondatore nel 1947 della Fratellanza Bianca Universale, che si diffonderà progressivamente, sotto forma di associazione senza scopo di lucro dapprima in Francia e successivamente in Svizzera e in molti altri paesi.
Negli anni della sua vita egli divide il suo tempo fra viaggi e insegnamento, visitando i luoghi santi del pianeta, tenendo più di 4500 conferenze; in particolare in India egli verrà riconosciuto con il nome spirituale di “Omraam” (Om e Raam, due mantra ben conosciuti in India e che sono due parole sanscrite cariche di poteri).

Il libro edito da Stella Mattutina Edizioni, ripercorre tutta l’esistenza del Maestro, dall’infanzia sino alla sua scomparsa, attraverso il lavoro della scrittrice Louise-Marie Frenette, discepola e biografa ufficiale del Maestro. L’opera biografica è stata composta dopo un grande studio di tutte le conferenze di Aïvanhov, avvalendosi inoltre di oltre un centinaio di testimonianze, offerte da familiari o da chi lo aveva conosciuto direttamente come suo discepolo.

La Respirazione nell’Insegnamento di Peter Deunov [Boyan Boéff]

Peter Deunov (Bulgaria, 1864-1944), medico, teologo, filosofo, violinista, compositore, veggente, è ricordato soprattutto per essere stato Maestro spirituale di Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986).
In questo libretto “La respirazione nell’insegnamento di Peter Deunov” di Boyan Boéff, Deunov svela i segreti della respirazione profonda, offrendo molteplici informazioni sul piano fisiologico, energetico e spirituale, e suggerendo una serie di esercizi respiratori semplici ed efficaci, finalizzati non solo alla consapevolezza di se stessi, ma capaci di favorire la guarigione fisica, emozionale e mentale, e ricevere un nutrimento psichico e spirituale.
Edito da Stella Mattutina Edizioni

Yoga e Klesa. Le afflizioni mentali e il metodo yoga che rimuove la sofferenza [Cristiana Biogli, Sergio Busi]

IL PERCHÉ DEL LIBRO

Questo libro nasce per far luce sul significato dello yoga prendendo a riferimento gli Yogasūtra di Patañjali visto che oggigiorno il termine yoga è spesso usato per offrire attività che forse con lo yoga hanno poco a che fare e gli Yogasūtra sono chiamati in causa per dare credito e validità a pratiche che con il testo non hanno nulla a che vedere. Lo yoga non è una ginnastica esotica ma un esercizio meditativo pensato per trasformare le percezioni che abitualmente sono erronee e cariche di afflizione, in un modo di vedere la realtà portatore di verità e felicità. Quando la mente è confusa genera sofferenza e quando la mente è chiara e limpida genera felicità. Gli Yogasūtra ci dicono che lo scopo dello yoga, e del resto di tutta la filosofia classica indiana, è la cessazione di ogni disagio e, quindi, il sorgere dell’autentica felicità attraverso un rigoroso percorso di concentrazione meditativa.

PER CHI È

Con tutti i suoi limiti, questo libro è pensato per i praticanti di yoga, come strumento di studio dello Yogadarśana e della teoria dei kleśa, che ne è il cuore e il presupposto; è pensato per gli studiosi di filosofia, come occasione per entrare in contatto con il pensiero filosofico indiano, scoprendone la logica e le modalità di indagine, affinità e divergenze con quello occidentale; è pensato, infine, per chi al momento è scettico, perplesso e confuso ma interessato a cosa sia e a cosa serva lo yoga, oggi.

CHE VANTAGGI, CONOSCENZE, STRUMENTI OFFRE AI LETTORI

Lo studio della prima parte del libro aiuta a comprendere i concetti chiave degli Yogasūtra: kleśa, draṣṭṛ dṛśya, dṛśi, puruṣa, prakṛti, guṇa, citta, vṛtti, saṃskāra, karma, dhyāna, nirodha, samādhi, kaivalya; e offre una visione globale della filosofia dello yoga espressa nel testo.
La seconda parte del libro analizza le cinque afflizioni mentali esposte negli Yogasūtra: ignoranza (avidyā), senso dell’io (asmitā), attaccamento (rāga), repulsione (dveṣa), paura della morte (abhiniveśa); a tal scopo sono proposte le interpretazioni che di esse offrono gli altri sistemi (darśana) della filosofia indiana, con qualche rimando alla filosofia occidentale e alle recenti scoperte neurofisiologiche e fisiche. Indaga il funzionamento della mente (citta): i processi cognitivi erronei, prodotti dalle abitudini (saṃskāra) afflittive, e quelli corretti, prodotti dalla meditazione (dhyāna), che conducono alla liberazione dalla sofferenza.

DI CHE TRATTA IL LIBRO?

Abitualmente noi non vediamo la realtà così come è, la vediamo attraverso l’opaco filtro del nostro io che si costruisce attraverso ciò che ci piace, a cui ci attacchiamo, e ciò che non ci piace, che invece respingiamo. Crediamo di essere liberi di scegliere e agire ma, in realtà, siamo condizionati dai samskāra, le esperienze di piacere e dolore che abbiamo fatto nel passato e che rimangono attive, come propulsive tracce latenti, nella nostra coscienza e orientano il nostro pensare e agire nel presente. La realtà non è come ci appare e questa apparenza è la causa della nostra sofferenza.
Ora, in Patañjali la sofferenza (duḥkha) non è un termine vago, ma è ben specificata in cinque forme, cinque afflizioni (kleśa) che agiscono e dipendono l’una dall’altra, e creano le strutture della nostra mente ordinaria: noi soffriamo, cioè siamo inquieti, nervosi, insoddisfatti, confusi, agitati, depressi, perché le categorie mentali con cui percepiamo noi stessi, gli altri, gli eventi e il mondo non solo sono contaminate ma sono generate dalle afflizioni. I cinque kleśa, l’oggetto principale del libro, sono:

  • avidyā, l’ignoranza, la predisposizione innata a non vedere come stanno realmente le cose, il non-vedere la realtà per ciò che essa è davvero;
  • asmitā, il senso dell’io, sempre insoddisfatto che crede di essere ciò che non è, e che perciò, appropriandosi idealmente di ciò che vorrebbe essere, è costantemente teso verso una forma di sé (cittavṛtti) immaginata come definitiva e appagante, che però di fatto è dualistica e conflittuale, confusa, nervosa e depressa;
  • rāga, l’attaccamento al piacere, il desiderio di voler ripetere un’esperienza ritenuta piacevole in passato per mettere a tacere la sofferenza del presente;
  • dveṣa, la repulsione al dolore, la tensione che respinge tutte le sensazioni e le esperienze che in passato sono state spiacevoli come se fosse possibile il loro definitivo evitamento per ottenere, in questo modo, la felicità;
  • abhiniveśa, la paura della morte e il desiderio ossessivo di mantenere e prolungare la propria vita, attaccandosi a ciò che per sua natura è impermanente come se fosse permanente.

La mente è l’artefice principale della nostra sofferenza, ma essa è l’artefice principale anche della nostra felicità. Lo Yogadarśana ci dice che questa è una buona notizia perché possiamo trasformarla. Lo Yoga, infatti, nella sua celeberrima ottuplice forma (aṣṭāṅgayoga), è un metodo sviluppato per eliminare tutti gli ordinari meccanismi della mente generati dai kleśa e risalire alle origini della pura capacità di percezione, della pura consapevolezza (dṛśi, citi, citiśakti, puruṣa), isolata da tutto il resto (kaivalya), risplendente di luce sua propria, capace di ‘vedere’ come stanno davvero le cose senza più alcun filtro mentale. Gli Yogasūtra espongono un programma di meditazione (prajñā, dhyāna, dhāraṇā, samādhi) ben strutturato attraverso il quale lo yogin può comprendere la sofferenza, farla cessare (nirodha) e realizzare la natura incontaminata della coscienza, vedendo direttamente la realtà per ciò che essa è davvero, senza alcun filtro.
Non è pertanto lecito proporre una pratica yoga incentrata esclusivamente sull’esercizio delle posture fisiche rifacendosi agli Yogasūtra poiché essi non promuovono esercizi fisici salutistici fini a sé, ma tecniche di concentrazione che mirano a sradicare il modo abitudinario ed erroneo di percepire la realtà. La pratica degli āsana è molto importante per contrastare l’indebolimento, l’indolenza e l’agitazione del corpo, per sciogliere gli stati di tensione, rigidità e dolore che impedirebbero al corpo di stare fermo (nirodha) in una postura assisa, stabile e confortevole, a lungo e regolarmente, ed essere così un valido sostegno all’introspezione meditativa. Ma non si può pensare di “fare yoga” senza meditare.

Yoga per la Donna [Geeta S. Iyengar]

Lo yoga per tutte le donne che sottoposte a un continuo impegno fisico e mentale, desiderano mantenere il corpo in salute e la mente serena. Lo Yoga occupa un posto particolare nella ricerca dell’autorealizzazione e, per suo tramite, della comprensione del divino.

L’Autrice, che conosce a fondo le tecniche sottili di quest’arte, le presenta in questo libro, descrive molte e diverse Asana e le implicazioni fisiche e curative di ciascuna di esse e spiega il Pranayama con i suoi Bandha e Dhyana, nonché i diversi aspetti della meditazione.

L’Autrice si propone di aiutare quelle donne che sono sottoposte ad un continuo impegno fisico e mentale, come le donne che lavorano, le casalinghe e coloro le quali – sempre più spesso – devono occuparsi del lavoro, dei figli e della casa.

Lo Yoga, ella afferma, è la risposta alla nostra ricerca della salute, della serenità, dell’attenzione della mente ed è ciò che ci indirizza verso la quiete spirituale.

Nel libro le Asana – o posizioni – sono divise in varie sezioni concernenti semplici posizioni erette, piegamenti in avanti, movimenti laterali, estensioni all’indietro della spina dorsale, tecniche respiratorie adeguate, da eseguire durante la pratica delle stesse Asana; vengono inoltre descritti gli effetti di queste ultime sul corpo, sul sistema nervoso e sulla mente.

Si indica anche la strada da percorrere per passare da un piano puramente fisico ad un livello superiore di consapevolezza. La sezione “Yoga Kurunta” (Yoga per l’autodidatta) descrive, con l’aiuto delle foto, le tecniche da utilizzare per una pratica corretta, allo scopo di aiutare le donne che non possono frequentare un scuola.