AMṚTA Gli Insegnamenti di Gorakhnāth sullo Haṭhayoga [Paolo Proietti]

Lo haṭḥayoga è una pratica di “alchimia interiore” finalizzata alla modificazione di processi naturali del corpo e all’utilizzazione di una o più sostanze chiamate “amṛta” o, talvolta, “soma”. L’amṛta dovrebbe prima essere accumulata nel corpo e quindi utilizzata per ottenere il ringiovanimento, l’aumento della vitalità, la resistenza alle malattie ed uno stato di costante beatitudine definito ānanda.
La percezione e l’utilizzazione di amṛta, secondo gli yogi medioevali, viene accompagnata dall’insorgere delle siddhi, particolari abilità fisiche e psichiche come l’acquisizione di una forza sovrumana, la capacità di comprendere e parlare tutte le lingue, o il potere di attrarre sessualmente ogni persona dell’altro sesso. Queste “abilità”, che nella nostra epoca potrebbero essere considerate suggestioni da film di fantascienza, secondo gli autori indiani di epoca medioevale e moderna – dall’VI al XVIII secolo – erano i frutti ordinari della pratica dello haṭḥayoga. Si legge nella Gorakṣa Saṃhitā (2.48):

Se la lingua [di uno yogin] tocca costantemente l’apice dell’ugola, provocando il flusso di un succo -amṛta – [che può avere] sapore salato, caldo o acido e [può essere simile al] latte, miele o burro chiarificato [avrà luogo] la scomparsa delle malattie, l’annientamento della vecchiaia, la recitazione [spontanea] degli śāstra e degli agama [ovvero i testi di insegnamento tradizionali], l’immortalità connessa con le otto [siddhi], e [inoltre] si attrarranno irresistibilmente le “donne perfette”.

Tra i molti di manuali di haṭḥayoga in cui vengono descritti i processi di produzione e utilizzazione dell’amṛta, e la conseguente acquisizione di poteri psichici, la Gorakṣa Saṃhitā – detta ancheGorakṣa Paddhati – sembra essere il più antico o comunque, quello più in linea con gli insegnamenti originari.
In questo libro esamineremo le tecniche descritte nei primi cento versetti del testo di Gorakṣa – dalla pratica degli āsana alla meditazione sull’Oṁ – e le confronteremo con gli insegnamenti del buddhismo tantrico, nel cui ambito, molto probabilmente, è nato e si è sviluppato ciò che oggi definiamo haṭḥayoga.

Armonia. Il segreto della salute [Omraam Mikhaël Aïvanhov]

Un giorno qualcuno mi chiese: “Come si fa a diventare instancabili?”
Gli risposi: “Vi svelerò un segreto ben volentieri, ma sarete in grado di realizzarlo? … Il segreto sta nel provare amore per ogni azione che si compie; è l’amore infatti che risveglia nell’uomo tutte le potenzialità”.

In “Armonia, il segreto della salute” Aivanhov ci insegna a praticare la contentezza (quel concetto noto ad ogni yogi come santosha, uno dei famosi Nyama, il secondo, illustratoci da Patanjali negli Yoga Sutra) per non turbare ovunque l’armonia dell’amore e sulla scienza del respiro capace di fonderci nell’armonia cosmica.

Aivanhov si concentra sull’importanza della respirazione come strumento fondamentale per renderci forti e sani in grado anche di agevolare la digestione. Ma attraverso il respiro si ottiene anche altro, il corpo si purifica e si entra in armonia col tutto.

Il dovere di essere felici [Omraam Mikhaël Aïvanhov]

In questo piccolo libro Omraam Mikhaël Aïvanhov spinge il lettore a riflettere sul tema della felicità che non giunge come un avvenimento esterno.

La felicità non è una attesa “passiva” sorretta dalla speranza, ma un lavoro di ricerca interiore per determinare gli elementi che ci permettano di realizzarla. La felicità reale e definitiva può venire solo da noi stessi, ma per raggiungere tutto ciò occorre cambiare il nostro modo di vedere le cose e soprattutto di affrontare le prove quotidiane della vita senza arrendersi mai, per uscirne più forti e arricchiti.

Il libro della consapevolezza [Dejanira Bada]

Dopo anni trascorsi fra yoga, meditazione e mindfulness – e dopo aver scritto numerosi articoli sull’argomento, oltre al bestseller Il pensiero tibetano – l’autrice torna sui temi  forti della sua formazione per portare chiarezza su argomenti sempre più di moda e, forse, proprio per questo sempre più fraintesi.

Grazie alla sua esperienza, ma anche al supporto di tre insegnanti delle rispettive  discipline, e alle testimonianze di praticanti e persone che hanno solo “sentito parlare” di consapevolezza e mindfulness,  l’autrice scrive un saggio-manuale a 360°, a metà strada fra teoria e pratica.

Un testo aggiornatissimo che definisce, in parole semplici e comprensibili a tutti, che cosa rappresentano i tre “pilastri” dello Yoga, della Meditazione e della Mindfulness, illustrandone anche benefici e controindicazioni, portando evidenze e studi a sostegno della propria tesi.

Un libro che, oltre a offrire consigli pratici e indicazioni, si interroga sulla ricerca della felicità e sul soggetto principale di ogni ricerca spirituale: la consapevolezza.
In appendice le interviste a diversi insegnanti di yoga di fama internazionale per conoscere la loro opinione su quello che sta accadendo nel mondo olistico e sul perché sia così benefico praticare.

Il pensiero tibetano [Dejanira Bada]

“Dopo innumerevoli pellegrinaggi, anni di studio, di ricerca, di pratica, sto ancora rincorrendo l’elefante. Ma certi giorni riesco a raggiungere un diffuso senso di pace e la mente mi appare come un limpido cielo: allora mi sembra di non aver bisogno di altro.”

In Tibet shiné è la pratica del Calmo dimorare, nonché il nome di un famoso dipinto che raffigura un monaco nell’atto di inseguire un elefante nero, ovvero la sua mente. L’inseguimento consiste in nove stadi, che lo condurranno infine alla meditazione lhakthong, la pratica della visione profonda o analitica, che ha inizio con il decimo e undicesimo stadio e che gli consentirà di raggiungere l’illuminazione.

Ci muoviamo nel testo seguendo tale sentiero. A piccoli passi sul tetto del mondo. Che cosa ci rimane del Tibet dopo il cammino? Di cosa possiamo fare tesoro? Oggi la meditazione sta entrando sempre di più nella vita di noi stressati occidentali. Ricordiamo però di portare sempre il dovuto rispetto: cerchiamo d’informarci e di non praticare solo per raggiungere obiettivi egoistici.

Integrando la meditazione nella nostra quotidianità possiamo infatti ottenere benefici non solo per noi stessi, ma anche per gli altri e per il mondo.

Dejanira Bada è una grande esperta e appassionata di fi­losofie orientali e meditazione, inse­gna yoga e mindfulness. Ha diverse pubblicazioni di narrativa alle spalle ed è giornalista pubblicista.

La Conoscenza Spirituale dello Yoga [Thea Crudi]

Thea Crudi mostra nel suo libro il desiderio di portare un messaggio di amore nel mondo attraverso i mantra intesi come vibrazioni sonore che liberano la mente capaci di unire il mondo del visibile con l’invisibile.

Il libro è un viaggio nel mondo dei mantra grazie ai due CD allegati in cui si attraversano in maniera eclettica vari aspetti della filosofia indiana, passando dai mantra della tradizione vaishnava, a meditazioni sulla kundalini, sino ai Mantra dell’Himalaya.
Il libro spinge il lettore a vivere i canti spirituali come ponte tra ciò che è manifesto e ciò che è immanifesto.

La conoscenza spirituale dello yoga. I sacri mantra, i sette chakra, la pratica spirituale della meditazione, il messaggio di Krishna. Con 2 CD-Audio (Italiano).

Lo Yoga della conoscenza [Giorgio Furlan]

Con la qualità della conoscenza è possibile accedere alle alte mete realizzative interiori.

È quello che sostiene in questo testo l’autore che esprime con incisività e profondità ma con linguaggio semplice, importanti argomenti, tra i quali: la legge dell’equilibrio e dell’armonia, il perché del dolore, la vita oltre la vita, l’illusione della morte, la religione universale ed altri.

Giorgio Furlan, recentemente scomparso, è stato fondatore e direttore di una delle più antiche scuole di Yoga italiane (Accademia Yoga 1969), si è interessato alle discipline orientali ed in modo specifico allo yoga per più di 50 anni. Gli studi in medicina all’università di Roma gli permisero di effettuare il connubio tra la conoscenza orientale e la scienza occidentale, presente in questo libro.

Meditazione – Dalla preghiera pura di Evagrio Pontico al Raja-Yoga di Patanjali [Axel Bayer]

Un libro prezioso per coloro che vogliono avvicinarsi alla meditazione in modo profondo. Bayer, monaco benedettino e maestro yoga, mostra come la meditazione sia una dimensione d’eternità che tutti possiamo sperimentare nella nostra ricerca di contatto col Divino.

Il Raja Yoga di Patanjali diviene una delle chiavi di accesso per vivere pienamente la meditazione cristiana. L’autore va oltre il dualismo Occidente/Oriente trovando i punti di contatti e le somiglianze fra tutti coloro che ricercano Dio

Passi Indiani: Dalla materia allo spirito [Valentina Ferrero]

Non si torna mai come si è partiti. Questo è quello che accade quando si visita l’India. Si parte con tutta la nostra sostanza organica, con tutto ciò che di noi è il più strettamente fisico e concreto, per abbandonarlo piano piano, a mano mano che i nostri piedi proseguono il viaggio in questo Paese dai mille contrasti.
Alla fine, quel corpo fisico con il quale ci definiamo e che consideriamo spesso l’unica dimensione in grado di rappresentarci, lascia spazio a un’entità più sottile e leggera, eterea e incorporea.

L’India, attraverso il suo modo di essere, ci ha spogliati della nostra sostanza organica per farci conoscere quella dimensione più sottile che abita al nostro interno e che non potremo più lasciare.

Questo libro è il percorso di trasformazione che compiamo mentre viaggiamo, ascoltiamo, sentiamo e odoriamo l’India, dalla dimensione più fisica con cui arriviamo all’aeroporto di New Delhi, a quella più sottile che conosciamo strada facendo, che si manifesta gradualmente entrando in contatto con il sapore e il colore di questo Paese.

E’ un racconto esperienziale e un saggio ‘moderno’ che fonde insieme conoscenze filosofiche orientali, yogiche e āyurvediche, unite insieme, alla scoperta di ciò che alcune correnti di pensiero indiano intendono quando parlano di corpo e spirito. Senza pretese, sempre con l’augurio che la condivisione di queste conoscenze possa, non dare delle risposte, ma far sorgere nuove domande, nuovi punti di vista, nuove possibilità.