Yoga, non solo Asana

Molto spesso siamo portati a pensare che lo Yoga sia fatto soltanto di asana (posizioni). Ma non è affatto così, in realtà c’è molto di più.

MUDRA – Il potere è nelle tue dita

Le mudra sono sigilli che permettono di indirizzare l’energia in un area specifica del cervello, stimolando risposte emotive e comportamentali specifiche.

Come toccare un tasto del PC, ogni tocco di un dito invia un comando preciso al nostro pc di bordo. Inoltre nel Kundalini Yoga ogni dito della mano è associato simbolicamente ad un un pianeta specifico e alla sua potenziale influenza sul nostro comportamento.

Il pollice rappresenta il pianeta Terra e quindi il nostro ego, la nostra identità e quindi il modo in cui ci relazioniamo attraverso gli elementi col mondo esterno (EGO ERADICATOR).

Se il pollice tocca le altre dita, che cosa avviene? Scopriamolo caso per caso:

  • Indice, rappresenta il Pianeta Giove; espansione, sede della conoscenza, la saggezza, la ricettività, l’intelletto e la maestria. GYAN MUDRA
  • Medio, rappresenta Pianeta Saturno, perseveranza e resilienza, il dovere e l’impegno. SHUNI MUDRA
  • Anulare, rappresenta il Pianeta Sole e Venere fonte di energia, salute, gioia, spinta sessuale e apertura in amore, migliora la salute. SURYA MUDRA
  • Mignolo, rappresenta il Pianeta Mercurio e la capacità comunicazione, con sé stessi e gli altro, veicolo Dell’informazione, la rapidità, le sinapsi e quindi la Comunicazione nel corpo attraverso il sistema nervoso e l’elaborazione dei dati sul piano fisico emotivo e psichico. BUDDHI MUDRA

Il mudra di Preghiera invece unisce tutte le dita per espandere, dare amore, ricevere, ascoltare… e neutralizzare le polarità maschile/femminile preparando una base neutra di ascolto e ricezione.

Una pratica Yoga che non utilizza le mudra è una pratica privata dal suo potenziale, perché i mudra permettono di veicolare l’energia laddove abbiamo bisogno disegnando un nuovo comando psichico.

P.S.: provate a notare quale dito usate prevalentemente nella vostra quotidianità…

DRISHTI

Durante la pratica lo sguardo e la mente possono distrarsi, così in modo consapevole noi riportiamo il focus su un oggetto del pensiero.

Drishti si usa in tutte le pratiche Hatha Yoga e in special modo se ne fa largamente uso nel Kundalini Yoga.

Ma perché si usa Drishti?

I Drishti sono tecniche di concentrazione dove focalizziamo lo sguardo e quindo tutta l’attenzione su una specifica parte del corpo, durante la meditazione e durante il krya.

Avviene sia ad occhi aperti sia chiusi che semi chiusi, sia in rilassamento Shavasana, sia in meditazione, sia durante il krya e alcune asana specifiche come il Maha mudra.

I principali Dristhi che incontreremo durante la pratica e che ci permettono di incrementare lucidità e attenzione.

  1. occhi aperti alla punta del naso (stimola nervo ottico, lobi frontali del cervello, miglior controllo della mente e dell’intelletto, controllo del carattere, stimolo ipofisi e terzo occhio).
  2. occhi chiusi fissano il centro del mento (centro di venere) controlla il punto lunare del corpo quindi permette un buon controllo delle emozioni, ascolto, calma le emozioni.
  3. occhi semi-chiusi fissano terzo occhio (stimolo terzo occhio, ascolto, conoscenza, intuito, pressione all’ipofisi).
  4. occhi chiusi alla fontanella o epifisi (stimola asse talamo ipotalamo del cervello per il controllo delle emozioni, stimola elevazione coscienza e connessione con il sé superiore, preghiera, stimolo epifisi).
  5. occhi chiusi al cuore (devozionale, bhakti, stimola preghiera abbandono compassione).

È difficile all’inizio, necessita uno sforzo consapevole e una intenzione per riportare costantemente lo sguardo al punto di partenza.

Non lottate con la mente, se vi distraete ritornate serenamente al punto di osservazione dello sguardo.

PRANA E APANA

Per un praticante di Kundalini Yoga, e non solo, è un argomento ripetuto… chi non ha sentito parlare almeno una volta nella vita di prana e apana?

Sintetizzando al massimo per riassumere un argomento molto complesso e ricco, ricordo che essi sono i due principali Vaju (Arie o Soffi vitali) cioè i due flussi di energia che circolano nel nostro corpo e dal cui equilibrio e vitalità dipende la salute dell’intero organismo, nonchè il risveglio dell’energia Kundalini.

PRANA: energia di accumulo che viene caricata positivamente inspirando dalla narice destra (Pingala canale solare maschile Yang) e che stimola il sistema nervoso simpatico. Nutre polmoni gola e sfera alta del corpo sopra l’ombelico, da forza energia lucidità, riscalda.

APANA: energia eliminativa che viene caricata negativamente inspirando dalla narice sinistra (Ida canale lunare femminile Yin) e che calma e regola le funzioni eliminatrici del corpo, e il sistema nervoso para simpatico. Dall’ombelico in sotto, elimina, detox, calma, rilassa, rinfresca.

L’equilibrio si ottiene se l’accumulo di energia è in equilibrio con le energie di smaltimento e le forze eliminatrici (il nutrimento deve essere bilanciato da una valida capacità di smaltimento di energie negative e tossine)

“Quando prana e apana, che agiscono come l’asse contrale di tutti i Prana, sono forti ed equilibrati, gli altri tendono ad aggiustarsi. Quando prana e apana sono forti, le energie opposte si mischiano unendosi nell’ombelico all’applicare Mulbandh. Questo apre la porta al flusso della Kundalini, che è l’energia essenziale della coscienza”.
— Yogi Bhajan

Il mescolarsi all’area dell’ombelico attraverso Mulbandha e Mahabandha delle due forze, apre il canale centrale (Sushumna nadi, il midollo spinale) al flusso della Kundalini, intesa come energia neuro psichica.

Da qui, capite l’importanza che diamo nel Kundalini Yoga ai blocchi / bandha e ai flussi di energia attraverso le tecniche di pranayama atte a controllare la narice dominante.

Carolina Paoletti (Amar Devi Kaur).

Insegnante Kundalini Yoga con diploma KRI presso la scuola Akhara di Guru Shabad de Santis (guardia del corpo del maestro Yogi Bhajan), 3HO, Certificazione Ikyta International, Csen Yoga Alliance.

Inoltre è Brain Longevity Specialist® e creatrice e unica titolare del marchio Kundalini Flow Method ®, Gong therapist. Tramanda la millenaria conoscenza sacra del Kundalini Yoga unendo i suoi studi di Teosofia, Psicosomatica e Psicologia, Neurotraining, Mantra Yoga  Gong e Numerologia promuovendo un approccio concreto ed efficace di Yoga.

Lo studio degli elementi, della numerologia, dei corpi sottili, dei poteri psichici, la meditazione trascendentale e della mente sono atti a portarci ad un alto stato di consapevolezza, espansione e prosperità. E raggiungere l’esperienza dell’infinito.

E’ stata ospite al Festival dell’Oriente con Masterclass di Kundalini Yoga e Meditazione.

Hatha Yoga e Meditazione, la Mindfulness di Kabat Zinn

Jon Kabat-Zinn (1944) si avvicina alla meditazione frequentando un corso tenuto da Philip Kapleau, un missionario Zen. In seguito continua a coltivare il suo interesse per queste tematiche seguendo le lezioni dei maestri Zen Thich Nhat Hanh e Seung Sahn e studiando all’Insight Meditation Society, dove successivamente ricopre il ruolo di insegnante.

Sempre a metà degli anni ’60 inizia a praticare yoga che, unitamente agli insegnamenti buddisti e alla sua formazione accademica, lo porta nel 1979 a fondare la Stress Reduction Clinic all’Università della Massachusetts Medical School e a sviluppare il programma chiamato Stress Reduction and Relaxation Program (Programma per la Riduzione dello Stress e per il Rilassamento), basato su un adattamento terapeutico dei concetti del buddismo Zen.

In seguito il corso, di otto settimane, prende il nome di MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction / Riduzione dello Stress attraverso l’Attenta Consapevolezza) dove l’elaborazione dei principi buddisti viene proposta con un approccio più scientifico.

Successivamente Kabat-Zinn fonda anche il Center per la Mindfulness in Medicine, Health Care, and Society sempre presso l’Università della Massachusetts Medical School.

Il suo metodo, che associa la meditazione all’Hatha yoga, si diffonde velocemente in tutto il mondo.

Lo scopo della metodologia elaborata da Kabat-Zinn è quello di aiutare i pazienti a far fronte a stress, sofferenza e malattia, per mezzo della “consapevolezza del momento attuale”, concetto che si basa sull’attenzione verso se stessi e la propria condizione del momento presente, per viverlo pienamente ed incondizionatamente per ciò che esso è realmente.

Kabat-Zinn sottolinea come questo risveglio della consapevolezza e dell’attenzione verso la realtà delle cose, è molto importante non solo per lenire la sofferenza degli individui, ma per prendere coscienza del reale stato di emergenza ambientale in cui versa il pianeta e che necessita della collaborazione di ogni governo e di ogni individuo affinché si possa realizzare un presente che possa garantire un futuro vivibile alla specie umana.

Dai primi anni ’80, l’equipe di Kabat-Zinn, inizia a sviluppare i primi lavori di ricerca, inizialmente sulle applicazioni del protocollo a pazienti affetti da dolore cronico, ampliando poi l’indagine anche alla psicosomatica e alla psicologia. Nel 1990 Kabat-Zinn pubblica il suo primo libro sul protocollo MBSR divenuto famoso: “Vivere momento per momento”. Nel 1993 il suo lavoro alla Stress Reduction Clinic diventa oggetto di uno special televisivo della PBS presentato da Bill Moyers dal titolo “Healing and the Mind”, che suscita grande interesse dando a Kabat-Zinn una fama nazionale.

Dalla fine degli anni ’90 negli USA sorgono numerose cliniche specializzate nel programma MBSR ed esso viene utilizzato come parte integrante dei piani di lavoro di medicina olistica in diversi ospedali. Le ricerche condotte da Jon Kabat-Zinn coinvolgono diversi campi di studio come psicologia, medicina, neuroscienze, scienze sociali e dell’educazione e si riferiscono principalmente a interazione mente-corpo nell’autoguarigione, applicazioni cliniche di meditazione e mindfulness, effetti della MBSR sulla gestione dell’ansia, funzioni cerebrali ed immunologiche, psoriasi, pazienti con trapianti di midollo osseo, stress in diversi ambienti di lavoro e di studio e nelle carceri.

Gli studi scientifici rigorosi condotti sui protocolli di mindfulness, compreso l’MBSR, hanno contribuito al nascere di quelle che oggi si chiamano neuroscienze contemplative.

La meditazione mindfulness ci permette di vivere esperienze di integrità nel senso di tornare “interi”, di rientrare nel nostro corpo, come se tornassimo a casa.

Coltivare la presenza nel corpo è ciò che ci consente di prendercene cura, che siamo malati oppure sani.

Questo è particolarmente valido per le persone che vivono problemi fisici. Quando si prova dolore, si tende a non utilizzare la parte del corpo sofferente. Nel breve periodo questa rappresenta una strategia sensata, in quanto consente riposo e recupero. Tuttavia, nel lungo periodo questo meccanismo di protezione finisce con il trasformarsi in un vero e proprio stile di vita: spesso, infatti, tendiamo ad identificarci con l’immagine limitante del nostro corpo sofferente, vecchio o malato, senza verificare se davvero i limiti che ci siamo imposti siano reali e validi. Così facendo si rinuncia a priori a opportunità che in realtà possono aumentare il nostro benessere.

Questa visione può condurci all’inattività, all’inerzia e a trascurare il nostro corpo. Assumiamo un atteggiamento da malati, attorno al quale facciamo girare tutta la nostra vita e che condiziona tutte le attività quotidiane. Senza un minimo di movimento come quello di chinarsi, piegarsi, ruotare, il corpo si atrofizza e perde la maggior parte delle sue capacità e della massa muscolare, anche in un soggetto del tutto sano.

In tutto ciò rientra ed ha una grande importanza la pratica dello yoga all’interno della quale la mindfulness diviene meditazione in movimento capace di rappresentare un’opportunità per tornare gradualmente ad usare il proprio corpo, trascurato nel tempo, per un motivo o per l’altro.

Massimo Mannarelli nasce a Milano nel 1969. Dopo la laurea in filosofia con una tesi sui “Rom Hrvati a Milano fra tradizione e innovazione” diviene ideatore e direttore del programma radiofonico “Balkan Express, musica e cultura dai Balcani e zone limitrofe” nonchè autore e curatore di testi per programmi sportivi presso Freedomland di Milano e collaboratore con Radio 24.
Ha diploma di Fitness Trainer (Scuola di Professione Fitness-UISP-CONI) e un’esperienza di quasi 15 anni nel settore sportivo.
Interessato da sempre alla spiritualità, si avvicina allo Yoga seguendo, verso la fine degli anni ’80, le lezioni di Carlo Patrian e negli ultimi anni si sta dedicando allo studio e pratica della meditazione e allo studio di Islam, sufismo attraverso i suoi viaggi in Iran, India e paesi islamici.
​Ha approfondito diversi tipi di meditazione tra cui la Muraqaba (forma di meditazione sufi che è autorizzato a praticare, ma non a diffondere). E’ studente della Self-Realization Fellowship fondata da Paramahansa Yogananda e dal 2020 operatore certificato Mindfulness (Holistica Ceprao-The International Practitioners of Holistic Medicine).

E’ fondatore e autore del “Savitri Magazine“, blog di tematiche legate a spiritualità, yoga, scienze esoteriche e curiosità nonché collaboratore della testata online Yoga Magazine.
Ha collaborato alle riviste “Them Romano” di Santino Spinelli, “Una città” di Forlì e “Spirito Libero” (rivista vicina al movimento Iskon).
Tiene seminari di argomenti vari legati allo Yoga tra cui Il Sistema dei Chakra, Yoga e stagioni, i 5 tibetani, lo Yoga del Guerriero Interiore, Yoga e Sufismo, Yoga e Islam e altri sempre connessi alla spiritualità come Musica e danze tradizione Sufi Qalandar
E’ co-autore con Marco Villa del libro “Straccio i sogni e me ne frego” e dell’album musicale “La fine del mondo”. Ha scritto anche “La minoranza senza luogo: i Rom nei Balcani” all’interno di “Geopolitiche dei Balcani. Luoghi, narrazioni, percorsi”. A cura di Elena Dell’Agnese, Enrico Squarcina.

Grazie agli studi ed esperienze maturate, oggi propone percorsi di meditazione individuali (online e dal vivo) e di gruppo. Le sue conoscenze del settore dello sport e del fitness gli hanno inoltre permesso di studiare un percorso apposta per atleti sia agonistici che amatoriali aiutandoli nella gestione dello stress della performance e della gestione della sconfitta.

Per ulteriori info e contatti:
Sito Web: La via del meditante
Blog: Savitri Magazine

Covid, sempre più persone si affidano alla meditazione

Tutti i momenti difficili portano dei cambiamenti. Attraverso questo momento particolare, molte persone si stanno avvicinando alla meditazione, allo Yoga ed altre discipline. Una ricerca di Petit BamBou, la principale app freemium, non religiosa, di mindfulness in Europa, che aiuta le persone a coltivare una sana abitudine per il proprio benessere mentale, e YouGov, una delle principali società di ricerche di mercato al mondo, lascia ben sperare: un italiano su 5 pratica meditazione regolarmente. Dallo studio è emerso che il 18% degli intervistati pratica meditazione regolarmente, di cui il 56% ha iniziato a praticare durante il lockdown di inizio anno. Un altro 12% ha dichiarato di aver praticato in passato, portando ad un complessivo 30% la percentuale degli italiani che si sono avvicinati e praticano la meditazione mindfulness. Ben il 91% ha dichiarato di voler continuare a meditare a prescindere dalla crisi sanitaria in atto, in linea con la media europea.

Quali sono invece le ragioni che spingono gli italiani a praticare?
Più della metà degli intervistati ha risposto che la pratica li aiuta a rilassarsi (65%) e a ridurre lo stress (61%). La mindfulness viene utilizzata anche per il miglioramento della propria sfera psicologica, come gestire meglio le emozioni (50%), migliorare la concentrazione (50%), imparare a lasciare andare (42%); mentre il 38% ha dichiarato che le tecniche meditative rappresentano un supporto per aumentare la qualità del sonno e controllare il respiro, a cui seguono la capacità di rifocalizzarsi (35%), aprirsi agli altri (27%) e migliorare la propria creatività (25%). Se la quarantena ha provocato malessere negli adulti, è possibile affermare che anche i bambini ne hanno subito le conseguenze: un sondaggio effettuato dall’équipe dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova ha scoperto, infatti, che il 65% dei piccoli con meno di 6 anni e il 71% dei più grandi hanno avuto problematiche comportamentali di varia natura e sintomi di regressione infantile. Proprio in relazione ai vantaggi che la pratica della meditazione apporta a mente e corpo, il 71% si trova d’accordo a introdurre questa attività in ambito scolastico come routine quotidiana per gli studenti, determinazione che raggiunge il 92% tra coloro che praticano da molto tempo.

Meditazione è una parola che arriva dal latino meditatio, ovvero “riflessione”; si tratta di una pratica di concentrazione della mente su uno o più oggetti, immagini, pensieri, o anche su nulla, a scopo religioso, spirituale, filosofico. La meditazione è in sostanza un metodo per conoscersi a fondo e lavorare con sé stessi che si pratica entrando in uno stato di profonda pace interiore che si verifica quando la mente è calma e silenziosa; le maggiori religioni del mondo, molte psicologie moderne occidentali e culture orientali o altre discipline umanistiche usano forme di meditazione e riflessione sulla vita interiore.

La meditazione può essere usata come una semplice tecnica di rilassamento o come un mezzo profondo per la crescita della consapevolezza e della spiritualità quindi come una forma di cura di sé. Le differenze fra le tecniche meditative esistenti e gli scopi del meditare sono davvero molte. È una pratica volta quindi all’auto-realizzazione, che può avere uno scopo religioso, spirituale, filosofico, o in vista di un miglioramento delle condizioni psicofisiche.

Questa pratica, in forme differenti, è riconosciuta da molti secoli come parte integrante di tutte le principali tradizioni religiose. Nelle Upaniṣad, scritture sacre induiste compilate approssimativamente a partire dal IX – VIII secolo a.C., è presente il primo riferimento esplicito alla meditazione che sia giunto fino a noi, indicata con il termine sanscrito dhyāna . Nell’ambito della psicosintesi è definita uno stato della coscienza che può essere ottenuto mediante l’indirizzamento volontario della nostra attenzione verso un determinato oggetto (meditazione riflessiva) o mediante la completa assenza di pensieri (meditazione recettiva).

Nella meditazione riflessiva l’oggetto della meditazione può essere qualsiasi cosa. In genere nella pratica vengono utilizzate visualizzazioni di elementi che riguardano il mondo interiore o di semplici oggetti, per raggiungere un maggiore stato di concentrazione e di ponderazione. Questo è un tipo di meditazione usato spesso dalla cultura occidentale. La meditazione recettiva ha come scopo l’assenza di pensieri e permette alla mente di raggiungere un livello di “consapevolezza senza pensieri”, ovvero libero dall’attività psichica dell’essere umano, talvolta caotica e confusionaria. È un tipo di meditazione tipica di numerose filosofie e religioni orientali. Entrambe queste tipologie di meditazione richiedono fasi di concentrazione.

Marco Staffiero, il cui nome spirituale è Ardas Sadhana Singh, è insegnante certificato di Kundalini Yoga con diploma è riconosciuto a livello internazionale dal KRI (Kundalini Research Institute) e dall’IKYTA (International Kundalini Yoga Teacher Associations) e a livello nazionale dalla UISP – Area Discipline Orientali. Ha seguito il corso di formazione insegnanti con Guru Shabad De Santis, il primo insegnante di Kundalini Yoga in Italia, presso il centro Yogi Bhajan Akhara, a Roma. Inoltre, insegna Yoga ai bambini. E’ stato formato dall’insegnante Gurudass Kaur, cofondatrice del primo centro di Kundalini Yoga a Barcellona e fondatrice di un programma di Yoga per bambini chiamato “Chilplay Yoga, The Yoga of Fun”.Nel corso degli ultimi anni ha rivolto grande attenzione verso le discipline olistiche e le medicine alternative, la sana alimentazione e il benessere psico-fisico. Ha una laurea in Scienze Politiche – Relazioni Internazionali e dal 2009 è iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio.Approfondisce come giornalista e studioso diverse tematiche, che riguardano anche i fenomeni dello stress e dell’ansia nel nostro tempo. Attualmente insegna Kundalini Yoga e collabora come giornalista con “Il Giornale dello Yoga” e “Yoga Magazine”. Con “L’osservatore d’Italia” e IlFormat info.; si occupa di elettrosmog e malattie ambientali. Inoltre, è responsabile della rubrica Benessere e Salute del quotidiano on line “Il Mamilio”.