Yoga, non solo Asana

Molto spesso siamo portati a pensare che lo Yoga sia fatto soltanto di asana (posizioni). Ma non è affatto così, in realtà c’è molto di più.

MUDRA – Il potere è nelle tue dita

Le mudra sono sigilli che permettono di indirizzare l’energia in un area specifica del cervello, stimolando risposte emotive e comportamentali specifiche.

Come toccare un tasto del PC, ogni tocco di un dito invia un comando preciso al nostro pc di bordo. Inoltre nel Kundalini Yoga ogni dito della mano è associato simbolicamente ad un un pianeta specifico e alla sua potenziale influenza sul nostro comportamento.

Il pollice rappresenta il pianeta Terra e quindi il nostro ego, la nostra identità e quindi il modo in cui ci relazioniamo attraverso gli elementi col mondo esterno (EGO ERADICATOR).

Se il pollice tocca le altre dita, che cosa avviene? Scopriamolo caso per caso:

  • Indice, rappresenta il Pianeta Giove; espansione, sede della conoscenza, la saggezza, la ricettività, l’intelletto e la maestria. GYAN MUDRA
  • Medio, rappresenta Pianeta Saturno, perseveranza e resilienza, il dovere e l’impegno. SHUNI MUDRA
  • Anulare, rappresenta il Pianeta Sole e Venere fonte di energia, salute, gioia, spinta sessuale e apertura in amore, migliora la salute. SURYA MUDRA
  • Mignolo, rappresenta il Pianeta Mercurio e la capacità comunicazione, con sé stessi e gli altro, veicolo Dell’informazione, la rapidità, le sinapsi e quindi la Comunicazione nel corpo attraverso il sistema nervoso e l’elaborazione dei dati sul piano fisico emotivo e psichico. BUDDHI MUDRA

Il mudra di Preghiera invece unisce tutte le dita per espandere, dare amore, ricevere, ascoltare… e neutralizzare le polarità maschile/femminile preparando una base neutra di ascolto e ricezione.

Una pratica Yoga che non utilizza le mudra è una pratica privata dal suo potenziale, perché i mudra permettono di veicolare l’energia laddove abbiamo bisogno disegnando un nuovo comando psichico.

P.S.: provate a notare quale dito usate prevalentemente nella vostra quotidianità…

DRISHTI

Durante la pratica lo sguardo e la mente possono distrarsi, così in modo consapevole noi riportiamo il focus su un oggetto del pensiero.

Drishti si usa in tutte le pratiche Hatha Yoga e in special modo se ne fa largamente uso nel Kundalini Yoga.

Ma perché si usa Drishti?

I Drishti sono tecniche di concentrazione dove focalizziamo lo sguardo e quindo tutta l’attenzione su una specifica parte del corpo, durante la meditazione e durante il krya.

Avviene sia ad occhi aperti sia chiusi che semi chiusi, sia in rilassamento Shavasana, sia in meditazione, sia durante il krya e alcune asana specifiche come il Maha mudra.

I principali Dristhi che incontreremo durante la pratica e che ci permettono di incrementare lucidità e attenzione.

  1. occhi aperti alla punta del naso (stimola nervo ottico, lobi frontali del cervello, miglior controllo della mente e dell’intelletto, controllo del carattere, stimolo ipofisi e terzo occhio).
  2. occhi chiusi fissano il centro del mento (centro di venere) controlla il punto lunare del corpo quindi permette un buon controllo delle emozioni, ascolto, calma le emozioni.
  3. occhi semi-chiusi fissano terzo occhio (stimolo terzo occhio, ascolto, conoscenza, intuito, pressione all’ipofisi).
  4. occhi chiusi alla fontanella o epifisi (stimola asse talamo ipotalamo del cervello per il controllo delle emozioni, stimola elevazione coscienza e connessione con il sé superiore, preghiera, stimolo epifisi).
  5. occhi chiusi al cuore (devozionale, bhakti, stimola preghiera abbandono compassione).

È difficile all’inizio, necessita uno sforzo consapevole e una intenzione per riportare costantemente lo sguardo al punto di partenza.

Non lottate con la mente, se vi distraete ritornate serenamente al punto di osservazione dello sguardo.

PRANA E APANA

Per un praticante di Kundalini Yoga, e non solo, è un argomento ripetuto… chi non ha sentito parlare almeno una volta nella vita di prana e apana?

Sintetizzando al massimo per riassumere un argomento molto complesso e ricco, ricordo che essi sono i due principali Vaju (Arie o Soffi vitali) cioè i due flussi di energia che circolano nel nostro corpo e dal cui equilibrio e vitalità dipende la salute dell’intero organismo, nonchè il risveglio dell’energia Kundalini.

PRANA: energia di accumulo che viene caricata positivamente inspirando dalla narice destra (Pingala canale solare maschile Yang) e che stimola il sistema nervoso simpatico. Nutre polmoni gola e sfera alta del corpo sopra l’ombelico, da forza energia lucidità, riscalda.

APANA: energia eliminativa che viene caricata negativamente inspirando dalla narice sinistra (Ida canale lunare femminile Yin) e che calma e regola le funzioni eliminatrici del corpo, e il sistema nervoso para simpatico. Dall’ombelico in sotto, elimina, detox, calma, rilassa, rinfresca.

L’equilibrio si ottiene se l’accumulo di energia è in equilibrio con le energie di smaltimento e le forze eliminatrici (il nutrimento deve essere bilanciato da una valida capacità di smaltimento di energie negative e tossine)

“Quando prana e apana, che agiscono come l’asse contrale di tutti i Prana, sono forti ed equilibrati, gli altri tendono ad aggiustarsi. Quando prana e apana sono forti, le energie opposte si mischiano unendosi nell’ombelico all’applicare Mulbandh. Questo apre la porta al flusso della Kundalini, che è l’energia essenziale della coscienza”.
— Yogi Bhajan

Il mescolarsi all’area dell’ombelico attraverso Mulbandha e Mahabandha delle due forze, apre il canale centrale (Sushumna nadi, il midollo spinale) al flusso della Kundalini, intesa come energia neuro psichica.

Da qui, capite l’importanza che diamo nel Kundalini Yoga ai blocchi / bandha e ai flussi di energia attraverso le tecniche di pranayama atte a controllare la narice dominante.

Carolina Paoletti (Amar Devi Kaur).

Insegnante Kundalini Yoga con diploma KRI presso la scuola Akhara di Guru Shabad de Santis (guardia del corpo del maestro Yogi Bhajan), 3HO, Certificazione Ikyta International, Csen Yoga Alliance.

Inoltre è Brain Longevity Specialist® e creatrice e unica titolare del marchio Kundalini Flow Method ®, Gong therapist. Tramanda la millenaria conoscenza sacra del Kundalini Yoga unendo i suoi studi di Teosofia, Psicosomatica e Psicologia, Neurotraining, Mantra Yoga  Gong e Numerologia promuovendo un approccio concreto ed efficace di Yoga.

Lo studio degli elementi, della numerologia, dei corpi sottili, dei poteri psichici, la meditazione trascendentale e della mente sono atti a portarci ad un alto stato di consapevolezza, espansione e prosperità. E raggiungere l’esperienza dell’infinito.

E’ stata ospite al Festival dell’Oriente con Masterclass di Kundalini Yoga e Meditazione.

Yoga dei 5 Elementi (Tatwa)

Attraverso la pratica dello Yoga puoi integrare nella vita quotidiana la comprensione dei 5 elementi (terra, acqua, fuoco, aria, etere) che sono la base della pratica e del cammino spirituale della persona.

Gli elementi sono tutto ciò che è manifesto in natura e nello spazio a noi visibile (maya) possiamo praticare con essi ovunque siamo ed in qualsiasi situazione; lo studio delle loro interazioni può cambiare la prospettiva sui rapporti che stabiliamo con il mondo naturale e nelle relazioni ed esperienze personali, allargando le nostre visioni, fortificando la salute e dandoci un concreto sostegno per le pratiche di yoga e meditazione.

Gli elementi sono infatti anche simboli psicologici importanti e racchiudono la potenza e le possibilità della mente, le strutture del comportamento umano, semi di carattere e di personalità oltre che rappresentazione materiale della struttura della persona.

Gli elementi “grossolani”terra, acqua, fuoco, aria e spazio/etere – sono la base principale con il quale lavora lo sciamanesimo, rapportandosi con la natura per accedere alla dimensione sacra dell’esistenza. Ogni elemento vibra una sua frequenza e corrisponde ad uno stato psichico diverso. Ogni elemento corrisponde ai primi 5 chakra o plessi nervosi del corpo e rappresenta la struttura fisica dell’uomo.

A livello “sottile”, lo yoga tantrico lavora con questi stessi elementi che si incontrano nella dimensione energetica dell’individuo, riconoscendo l’energia come forza divina. Sono energie che si manifestano attraverso suoni, vibrazioni, pensieri, scelte di vita, comportamenti. Sono ovviamente collegate ai nostri 5 organi di senso indispensabile nella pratica dello yoga e indispensabili per discernere e conoscere il mondo attraverso l’esperienza fisica.

Significa lavorare sul terreno dell’esperienza fisica mettendosi in contatto con lo spirito. Siamo puro spirito che cerca di apprendere attraverso l’esperienza fisica con i 5 elementi, e i 5 organi di senso.

L’esperienza ci dice che i cinque elementi includono tutto, non vi è separazione, ogni elemento è in relazione con gli altri, nel macrocosmo della natura, esattamente come nel microcosmo del corpo e della mente.

Macrocosmo e microcosmo sono l’uno il riflesso dell’altro. Non c’è dentro senza un fuori. Ciò che è dentro è fuori, ciò che è in basso è anche in alto. Ciò che è terra contiene acqua, l’acqua contiene l’aria, l’aria è sollevata dal calore del fuoco che trasforma, l’etere trasmette e amplifica connettendolo in modo invisibile.

Lo yoga tantrico come il Kundalini, offre una visione perfetta di questo microcosmo, e l’opportunità di conoscere empiricamente, attraverso l’esperienza diretta, le energie vitali presenti in noi.

Attraverso asana e kriya, pranayama, mudra, mantra e dhristi e yantra, lavori sui 5 elementi per espandere la coscienza, per controllare la mente e connettersi con il sé superiore.

È nell’esperienza fisica che il sentiero spirituale si rivela. Praticando forse qualcosa accade.

Quel che accade, è percezione del praticante perché accede ad uno spazio sacro, di cui raramente vorrà parlarvi. Quando avviene la connessione, ed entri in uno stato di Cherdi kala (beatitudine) la serenità e la pace inonderanno ogni tua cellula, donandoti uno stato psichico di elevazione e gioia.

Lo yoga tantrico ti porta all’autoaccettazione e auto conoscenza attraverso lo studio, il riconoscimento e lo sviluppo delle facoltà psichiche e fisiche legate ai 5 elementi.

Sat nam ji

Carolina Paoletti (Amar Devi Kaur).

Insegnante Kundalini Yoga con diploma KRI presso la scuola Akhara di Guru Shabad de Santis (guardia del corpo del maestro Yogi Bhajan), 3HO, Certificazione Ikyta International, Csen Yoga Alliance.

Inoltre è Brain Longevity Specialist® e creatrice e unica titolare del marchio Kundalini Flow Method ®, Gong therapist. Tramanda la millenaria conoscenza sacra del Kundalini Yoga unendo i suoi studi di Teosofia, Psicosomatica e Psicologia, Neurotraining, Mantra Yoga  Gong e Numerologia promuovendo un approccio concreto ed efficace di Yoga.

Lo studio degli elementi, della numerologia, dei corpi sottili, dei poteri psichici, la meditazione trascendentale e della mente sono atti a portarci ad un alto stato di consapevolezza, espansione e prosperità. E raggiungere l’esperienza dell’infinito.

E’ stata ospite al Festival dell’Oriente con Masterclass di Kundalini Yoga e Meditazione.

Yoga e Sport

Mi sono avvicinata allo yoga per compensare gli sport che maggiormente praticavo, che erano la corsa a piedi, il ciclismo e il nuoto che all’epoca insegnavo anche. All’inizio non ero costante, anzi, quasi mi annoiavo, ma ogni volta, le sensazioni che provavo mi spingevano a tornare sul tappetino. Credo che queste parole possano risuonare famigliari a molti.

Per qualche anno ho continuato a praticare sporadicamente, poi gradualmente, lo yoga è entrato nella mia quotidianità facendomi sentire sempre più “a casa”.

Lo yoga ha migliorato la mia vita e il mio approccio all’attività sportiva, rendendomi più libera di muovermi, più focalizzata, insegnandomi a gestire meglio il mio respiro, di conseguenza le mie emotività e la mia energia.

In che modo lo yoga può aiutare a migliorare o a sostenere le nostre prestazioni sportive?

Flessibilità, forza, postura, controllo del respiro.

Queste sono le prime tre cose che mi vengono in mente, senza nemmeno pensarci più di tanto basandomi proprio sulla mia esperienza personale.

A lato invece il commento di una mia allieva runner.

 

 

Partiamo da un dato di fatto che molti sport sono sbilanciati e asimmetrici. Questo significa che tendono ad un utilizzo eccessivo di determinate parti del corpo e a un sottoutilizzo di altre, con la conseguenza di intorpidire i muscoli non allenati, lasciando a quelli allenati un doppio carico di lavoro.

Esempio: quadricipiti troppo oberati di lavoro e troppo sviluppati provocano un accorciamento dei muscoli posteriori della coscia, che diventano più vulnerabili ad eventi traumatici. Anche le ginocchia soffrono dovendo assumersi il carico di un quadricipite iper sviluppato e muscoli femorali troppo deboli. Nelle mie lezioni di yoga per bikers e per runners, infatti, tratto argomenti come la sindrome del piriforme o la sindrome della bandelletta ileo tibiale per esempio, che sono proprio due infortuni tipici che possono venire a chi trascura certi accorgimenti nella corsa o nel ciclismo (non solo).

Tra i dolori più comuni correlati a questo tipo di atteggiamento, compaiono le rigidità della schiena, lo stiramento dei muscoli posteriori della coscia, spalle bloccate, ginocchia doloranti e in generale spossatezza.

Yoga vs stretching: spesso, da chi non conosce, viene confuso lo stretching con lo yoga. Ovviamente, chi pratica sa benissimo che sono due cose completamente diverse tra loro, ma vediamo in dettaglio alcune delle differenze.

  • A differenza di quello che accade nello stretching, nello yoga gli asana non sono il fine, ma il mezzo. Il fine è la sincronia di mente e corpo che si attua attraverso il respiro coordinato e un senso di bilanciamento. Lo stretching invece è mentalmente passivo; richiede uno sforzo fisico, ma non mentale
  • Lavorando in modo olistico, gli esercizi yoga aiutano a migliorare la prestazione di compiti funzionali diminuendo però lo sforzo e lo stress richiesti per la loro esecuzione.
  • Chi è padrone del proprio corpo controlla la mente, chi non controlla la mente non è padrone del proprio corpo (Buddha)
  • Per essere padroni del nostro corpo e della nostra mente dobbiamo imparare ad usare il respiro
  • Il respiro è un atto involontario, ma nel momento in cui ci portiamo l’attenzione e l’intenzione diventa un atto volontario. Spesso usiamo solo una minima parte della nostra capacità respiratoria e della nostra capacità toracica
  • Colui che è capace di contenere il respiro, è capace di contenere la mente
  • Calmando il respiro si calma la mente e viceversa
  • Lo yoga porta ad avere uno sguardo introspettivo – pratyhara– imparando a conoscere e ad avere una sensibilità maggiore nei confronti di se stessi, rispettando i nostri limiti o portandoci oltre, con rispetto e consapevolezza.

Come lo yoga può sostenere la forza.

Con la pratica degli asana andiamo a risvegliare muscoli che normalmente tendono ad atrofizzarsi perché poco utilizzati, specialmente quelli del torace, dell’addome e del dorso.

Lo yoga aiuta a sostenere le parti sovraccaricate e a sviluppare la forza in quelle sottoutilizzate, ma soprattutto, insegna la consapevolezza del proprio corpo, in modo da poter evitare gli infortuni dovuti all’over training.

Mantenere elasticità, flessibilità è la miglior prevenzione per gli infortuni da sovraccarico.

Il corpo di un atleta è spinto a voler essere sempre in competizione. Invece:

  • La pratica dello yoga ci fornisce degli strumenti per rinforzarci mentalmente e fisicamente
  • L’obbiettivo dello yoga, non è il raggiungimento di un qualcosa, ma è la pratica di per sé l’obbiettivo.
  • Per questo la pratica ci insegna il non attaccamento: non attaccarci ai risultati.
  • La pratica è uno strumento per studiare noi stessi e sentirci meglio. Con costanza e tempo, i risultati comunque arrivano anche senza affannarci nel rincorrerli.

Per questi motivi inserire una pratica costante e regolare negli allenamenti non può che migliorarne le prestazioni e creare le condizioni per continuare a praticare sport più a lungo.

Il controllo del respiro (Pranayama) ci aiuta inoltre a gestire meglio l’ansia da prestazione:

  • Inalate l’eccitazione, esalate la precisione
  • Inalate la prontezza, esalate la chiarezza
  • Inalate la lucidità mentale, esalate la concentrazione

Di seguito un esempio di alcune asana che potrebbero essere propedeutiche per runners e bikers:

Ustrasana, la posizione del cammello. Allunga e distende tutta la muscolatura frontale del corpo, agisce sugli organi addominali, stimolando le funzioni digestive, migliora la postura, rinforza spalle e braccia. Crea più spazio per il respiro e a livello emotivo attenua l’ansia.

Garudasana è una posizione di forza e controllo. Migliora il nostro equilibrio, la concentrazione, rinforza le caviglie, allunga il tensore della fascia lata e la muscolatura glutea, crea mobilità sulle nostre anche ed estende tutta la muscolatura infrasca polare

Skandasana: equilibrio, stabilità, rinforza caviglie, mobilità sul bacino ed estensione degli ischio crurali e dei muscoli aduttori della gamba stesa.

Chaturanga dandasana: rinforza core, braccia, spalle e polsi

Vrksasana, posizione dell’albero: rinforza gambe, caviglie, mobilità del bacino, migliora, l’equilibrio, il focus e la concentrazione

Supta virasana estende la muscolatura frontale del corpo migliorandone la postura

Samanta Carpeggiani. Pratico yoga dal 2006, ma solo nel 2017 ho deciso di fare una formazione per diventare insegnante di yoga. Da allora non mi sono più fermata, e nel 2019 ho lasciato il mio vecchio lavoro nel sociale, per dedicarmi completamente alla pratica e allo studio dello yoga. Con l’arrivo della pandemia non mi sono mai fermata: ho cambiato il mio modo di lavorare e di continuare a formarmi trasferendo gran parte del mio lavoro online.Da studente ho sfruttato l’opportunità di continuare a studiare e a formarmi con maestri ed insegnanti che forse non sarei mai riuscita a raggiungere per questioni di distanza tempo e soldi, e da insegnante ho voluto dare anch’io quest’opportunità a chiunque volesse coglierla!

Sono sempre stata una sportiva, per anni ho insegnato nuoto, uso la bici come mezzo per esplorare, mi piace definirmi una viaggiatrice a pedali e in van con me non mancano mai un paio di scarpe comode e il tappetino. Amo il movimento in tutte le sue forme, mi piace andare oltre ai confini del tappetino e farlo con un approccio yogico di ascolto e conoscenza.

Mi piace studiare l’anatomia e la biomeccanica in relazione al movimento (volevo fare la fisioterapista e ho lavorato 15 anni nel sociosanitario) e dare una interpretazione moderna e occidentalizzata a questa splendida disciplina, attingendo dalle sue antiche radici, continuando a studiarne la storia e la filosofia.
Il mio obbiettivo è guidarti in una pratica sicura, cercando di darti più autonomia e consapevolezza possibile, nei movimenti e nel respiro.

La salute in casa dello Yogi, uno sguardo al Feng Shui

Uno yogi è sempre attento alla salute e all’igiene anche dell’ambiente domestico.

Si attiene spesso ai consigli del Feng shui per creare un ambiente favorevole al buon sonno. Ma molti tralasciano l’importanza dello specchio.

CONOSCIAMO IL POTERE DEGLI SPECCHI?

Per arredare casa mia, mi sono basata (nei limiti del possibile) sugli insegnamenti di questa millenaria disciplina cinese. Il Feng Shui è l’arte cinese della disposizione degli spazi e fa sì che in un ambiente, si crei con l’arredo un giusto equilibrio tra le forze attive, definite yang (maschili solari), e quelle passive, definite yin (lunari femminili).

Di solito in un ambiente capita di percepire un eccesso dell’una o dell’altra, cosa che viene avvertita già in base alla stessa forma dello spazio e spesso lo si percepisce appena si entra in una abitazione per la prima volta!

L’energia deve scorrere liberamente, ma anche poter permeare negli spazi.

Lo stesso meccanismo vale quindi per lo specchio, elemento d’arredo ampiamente usato a “sproposito”.

La superficie di uno specchio è in grado di riflettere la luce e quindi l’energia. Per questo il Feng Shui ritiene lo specchio in grado di potenziare il Ki – l’energia vitale (la Kundalini), ma può anche deviarne o addirittura ostacolarne il flusso!

Si può credere o meno ai principi delle filosofie orientali, ma resta innegabile che lo specchio, anche nella tradizione occidentale, venga utilizzato per modificare la percezione dello spazio: allargando un ambiente con delle ampie superfici riflettenti.

Pensate che nel mio paese, era tradizione coprire con un velo nero gli specchi nella casa dove ci fosse un defunto.

I cinesi ritengono, ad esempio, che se un corridoio è troppo lungo e stretto il Ki fluisca troppo velocemente senza avere l’opportunità di attraversare le stanze che vi si affacciano (pensate al senso di angoscia e disagio provocato dal corridoio lungo).

Quindi uno specchio può rallentare questa energia, permettendole di penetrare dappertutto. In questo caso lo specchio aiuta a trattenere l’energia.

  • L’uso di specchi nei corridoi è proprio per rendere l’ambiente meno oppressivo e più arioso.
  • Disposto in un ingresso, serve ad allontanare l’entrata di presenze negative o, simbolicamente, di intrusi. L’immagine riflessa blocca l’accesso e ferma il potenziale ladro.

Posizionato sulla parte esterna della porta di un bagno serve ad evitare l’entrata di energie che si disperderebbero velocemente attraverso lo scarico dell’acqua, anche se esteticamente non è propriamente la soluzione migliore 😃.

Anche la bocca di un camino o l’entrata di una scala sono punti che favoriscono la fuoriuscita di energia. Quindi il posizionamento di uno specchio serve ad intrappolarla e a permettere che fluisca liberamente verso i vari locali.
Perfetti i camini con chiusura a vetro.

La camera da letto è, invece, uno di quei luoghi lo specchio non dovrebbe essere mai e poi mai presente, se non disposto con una certa attenzione, per non disturbare il riposo!

L’immagine riflessa nella penombra notturna arreca danni al riposo senza che noi ce ne accorgiamo, il sonno viene ampiamente disturbato, per non considerare che alzarsi in piena notte e vedere con la coda dell’occhio una immagine in movimento accanto al proprio letto è quanto di più deleterio.

È necessario in ogni caso coprirlo durante la notte, il che è già abbastanza inquietante.
Non facciamo prima a togliere lo specchio dalla camera?

Se è proprio necessario tenerlo in camera, almeno non accanto al proprio letto, né alla fine del letto. Insomma, NON devi vederlo.

Per il Feng Shui, complessivamente, l’uso dello specchio deve essere moderato e non eccessivo, in modo da evitare disordine energetico e quindi percettivo, infatti se gli specchi sono troppi possono disturbare l’atmosfera.

Quindi pochissimi specchi in casa e solo laddove servono davvero (corridoio, angoli bui, stanze a L, fuori dal bagno) e devono riflettere l’immagine intera.

Infine, mai e poi mai posizionare due specchi uno di fronte all’altro, c’è chi dice che in mezzo si veda l’infinito: io credo che non ci sia niente di più disturbante per una persona che passare in mezzo a due specchi. E’ totalmente destabilizzante e l’immagine riflessa non è sempre gradevole.

Ricordiamoci che le evocazioni e i rituali di magia nera vengono spesso fatti con l’ausilio di specchi.
Namastè

Carolina Paoletti (Amar Devi Kaur).

Insegnante Kundalini Yoga con diploma KRI presso la scuola Akhara di Guru Shabad de Santis (guardia del corpo del maestro Yogi Bhajan), 3HO, Certificazione Ikyta International, Csen Yoga Alliance.

Inoltre è Brain Longevity Specialist® e creatrice e unica titolare del marchio Kundalini Flow Method ®, Gong therapist. Tramanda la millenaria conoscenza sacra del Kundalini Yoga unendo i suoi studi di Teosofia, Psicosomatica e Psicologia, Neurotraining, Mantra Yoga Gong e Numerologia promuovendo un approccio concreto ed efficace di Yoga.

Lo studio degli elementi, della numerologia, dei corpi sottili, dei poteri psichici, la meditazione trascendentale e della mente sono atti a portarci ad un alto stato di consapevolezza, espansione e prosperità. E raggiungere l’esperienza dell’infinito.

E’ stata ospite al Festival dell’Oriente con Masterclass di Kundalini Yoga e Meditazione.

Lo Yoga e i luoghi comuni

“LO YOGA É NOIOSO”

L’errore più banale è di pensare la pratica poco dinamica. Il dinamismo nello Yoga è continuo sia nel cambiamento degli asana, sia nell’alternanza delle pratiche: ogni classe di yoga è diversa dall’altra, non si ripete mai la stessa lezione ed è sempre una sorpresa.

“NON HO TEMPO”

Le cose cui dedichi tempo parlano di te, se non trovi tempo per te stesso non sperare in alcun risultato.

“NELLO YOGA NON SI FA FATICA”

Lo Yoga fa sudare e allena, tonifica i muscoli, lavora sul rafforzamento, l’equilibrio corporeo e non da meno, lo stiramento e la resistenza dei nervi. Nello yoga si suda a volte e mantenere determinate posture fa bruciare calorie e scolpisce i muscoli con il vantaggio di allungarli e levigare la pelle: si tendono ad utilizzare, negli asana, muscoli del corpo che spesso dimentichi di avere.

“NON SONO ABBASTANZA FLESSIBILE PER FARE YOGA”

Lo Yoga è prima di tutto uno stile di vita, una filosofia e come tale va acquisita gradualmente nel tempo insieme alla flessibilità corporea. All’inizio è sudore, dolore e fatica ma la flessibilità nei movimenti arriva in modo graduale come effetto collaterale: si entra in una nuova dimensione di calma e concentrazione e il dolore svanisce.

“NON RIESCO A RILASSARMI”

Il realtà il rilassamento interiore che permette di focalizzarsi su se stessi perdendo il contatto con l’ambiente circostante va appreso, attraverso tecniche di respirazione e di concentrazione, che si acquisiscono appunto attraverso lo yoga e la meditazione.
Il grado di attenzione arriva al limite dell’azzeramento, un’ora per te stess* è un privilegio, in una società frenetica nella quale ritagliarsi solo pochi momenti di totale rilassamento diventa eroico e indispensabile.

“LA MEDITAZIONE NON FA PER ME”

Col Kundalini Yoga impari la tecnica, che cambia ad ogni lezione, portandoti ad uno stato meditativo ove le onde Theta fluiscono senza alcuna resistenza, la meditazione e gli esercizi di yoga migliorano il controllo che hai su pensieri ed emozioni. E’ uno stato mentale rivolto all’interno del sè che migliora l’esterno e il modo di affrontare i problemi.
Raggiungere la piena concentrazione non è difficile, in più mantra e canti riconnettono rapidamente al proprio sè.

“LO YOGA NON FA DIMAGRIRE”

Pensi che solo il fitness modelli il corpo? Le contrazioni muscolari dello yoga funzionano come “centrifuga” sul corpo per eliminare i liquidi in eccesso mentre la respirazione aiuta a eliminare le tossine che derivano proprio dall’accumulo dei grassi nell’organismo. Tutto questo migliora la circolazione e aiuta a smaltire i famosi cuscinetti di grasso, stimolando sistema ghiandolare e linfatico.

“LO YOGA È UNA RELIGIONE, UNA SETTA”

Lo yoga è una filosofia di vita, basata su studi antichissimi risalenti al 3.000 A.C, nessuno ti chiede ti pregare un dio diverso dal tuo. Non è un credo.
Se ci sono sette che praticano yoga, questo non vuol dire che lo yoga sia una setta. Sappiate discernere. E se non vi trovate a vostro agio potete sempre cambiare maestro.

“NON RIESCO A STARE FERMO UN’ORA”

Infatti non starai fermo e la pratica dello yoga sarà così dinamica ed energica che non vedrai l’ora di riposarti in Shavasana.

“I MANTRA SONO PERICOLOSI”

I mantra sono potentissimi strumenti per modificare il tuo stato di coscienza ed elevare il tuo spirito, sanare le ferite emotive, richiamare energie per te. Affidati all’insegnante, e non aver paura di scoprire la potenza e l’efficacia del suono.

“IL (KUNDALINI) YOGA È SATANICO”

Certo, infatti io odoro di zolfo e ho le corna… ognuno faccia uso della nostra “tecnologia” come meglio crede, voi affidatevi ad un insegnante certificato ed elevate la vostra coscienza. Vivere in uno stato di pace e beatitudine, avere prosperità e successo ed energia vitale, è diabolico?

… Buona pratica a tutti!

Carolina Paoletti (Amar Devi Kaur).

Insegnante Kundalini Yoga con diploma KRI presso la scuola Akhara di Guru Shabad de Santis (guardia del corpo del maestro Yogi Bhajan), 3HO, Certificazione Ikyta International, Csen Yoga Alliance.

Inoltre è Brain Longevity Specialist® e creatrice e unica titolare del marchio Kundalini Flow Method ®, Gong therapist. Tramanda la millenaria conoscenza sacra del Kundalini Yoga unendo i suoi studi di Teosofia, Psicosomatica e Psicologia, Neurotraining, Mantra Yoga  Gong e Numerologia promuovendo un approccio concreto ed efficace di Yoga.

Lo studio degli elementi, della numerologia, dei corpi sottili, dei poteri psichici, la meditazione trascendentale e della mente sono atti a portarci ad un alto stato di consapevolezza, espansione e prosperità. E raggiungere l’esperienza dell’infinito.

E’ stata ospite al Festival dell’Oriente con Masterclass di Kundalini Yoga e Meditazione.