Odaka Yoga: La via del guerriero di gentilezza [Francesca Cassia, Roberto Milletti]

Se lo avete tra le mani, significa che il vostro sguardo è stato catturato da: “Odaka Yoga – La via del guerriero di gentilezza”. Probabilmente conoscevate già l’argomento oppure siete stati attirati da “qualcosa” non ben specificato che vi ha spinto a sceglierlo tra le tante proposte del settore. Chi può saperlo? In ogni caso, eccovi qui.

Si dice che un libro non sia solo un libro, ma un vero e proprio viaggio. Forse, l’idea di viaggio è ciò che più accomuna la lettura con un percorso Yoga: conoscersi, ritrovarsi, riconnettersi con un qualcosa che ha matrici profonde e ancestrali. Probabilmente, la scelta di un libro, per certi aspetti, assomiglia alla scelta di un corso Yoga: non si sa esattamente il perché, ma “qualcosa” è già accaduto. E forse è quel “qualcosa” di non ben specificato che vi ha portato proprio in questo fatidico momento.

Noi di Odaka definiamo il nostro metodo d’insegnamento come un viaggio: come un libro vi permette di viaggiare restando comodamente seduti sulla vostra poltrona, così accade nelle nostre lezioni, mentre si pratica. La bellezza è che questo viaggio non termina sul tappetino, ma riverbera su tutta la vita.

Perché avete scelto questo libro? Perché avete scelto Odaka Yoga? Forse ancora non lo sapete, ma il viaggio inizia proprio da questa domanda. Vi guideremo, infatti, alla riscoperta di ciò che di più naturale esiste in voi: quell’Essenza primordiale che le consuetudini e le imposizioni della società odierna vi hanno fatto dimenticare, nascosta
sotto infiniti veli di illusioni. Tecnicamente è uno stile Yoga innovativo che non ha abbandonato la tradizione e che trova ispirazione dal moto dell’oceano, delle sue onde, dove si compenetrano il Bushido (la Via del Guerriero Zen), la pratica millenaria dello Yoga e i princìpi della biomeccanica corporea, esprimendo, fisicamente ed emozionalmente, i princìpi di adattabilità, trasformazione e forza interiore.

L’osservazione dell’oceano, delle sue onde, dei suoi ritmi, sempre diversi, si accomuna ai pensieri e alle emozioni, facendo nascere la consapevolezza che proprio quei ritmi – in verità così familiari – potevano essere riadattati alla molteplicità dei movimenti del corpo e alla loro espressione.

In Odaka, la posizione statica e fissa che siete abituati a praticare negli altri stili, dove vi fermate e respirate, è solo una parte della pratica: le sequenze, mutuate dalle arti marziali, si esprimono attraverso il fluire dell’energia interiore, per rendere la transizione importante tanto quanto la posa. Ed è nella transizione (lo spazio-tempo tra una posa e l’altra e i gesti che lo occupano) che potrete assaporare il vero qui e ora tanto ricercato da chi pratica Yoga. Le fusioni che si originano attraverso questo metodo mirano a sciogliere tensioni e contrazioni fisiche, mentali, emozionali conferendo quiete e azioni immediate.

Una volta che inizierete a trasformare le costrizioni, allontanandovi dalle vostre comfort zone, i modelli abituali di movimento e di pensiero si dissolveranno, lasciando spazio a un nuovo equilibrio e a una forza interiore sempre più potente. Con il costante proseguire di questa pratica migliorerete la vostra capacità di adattarvi alle circostanze che si presentano quotidianamente, rimanendo centrati nonostante il caos che vi circonda, diventando pronti all’azione, qualsiasi sia la difficoltà da affrontare.

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