Lo swami pallido [Paolo Proietti, Laura Nalin]

Paolo Proietti è un ricercatore serio, uno di quei rari studiosi con il quale puoi parlare di yoga da una prospettiva più ampia. In “Lo swami pallido. Storia dei gesuiti che inventarono lo Yoga”, Proietti e Laura Nalin ci regalano un libro inaspettato. In questo testo di 130 pagine, totalmente autoprodotto, gli autori ci portano al scoprire che lo yoga moderno tanto “indianizzato” in realtà è il frutto di una trasformazione occidentale partita dalla Cina.

Essi non negano che lo Yoga sia nato e si sia sviluppato in India, ma attraverso uno studio serio, ci portano a considerare, che con molta probabilità, nella trasmissione degli insegnamenti vedici e tantrici ad un certo punto  siano intervenuti studiosi e ricercatori occidentali, che hanno trasformato in maniera sostanziale alcune  tecniche e alcuni principi fondamentali di questa antica disciplina.

Ciò che oggi chiamiamo Yoga, sia nella versione più fisica attribuita a Krishnamacharya, Iyengar e Patthabhi Jois, sia nella versione più filosofica, che fa riferimento all’Advaita Vedanta di Ramakrishna, Ramana Maharishi e Nisargadatta, è stato influenzato da misconosciuti ricercatori occidentali, in gran parte appartenenti alla Compagnia di Gesù.

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