Lo Yoga dei 5 Elementi [Kirti Peter Michel, Wolfgang Wellmann]

Essere troppo rigidi e inflessibili, o eccessivamente indecisi, restare inerti e non partecipare agli eventi, oppure avere reazioni violente e impulsive: questi sono modelli estremi di comportamento che indicano, secondo l’antica scienza medica indiana, uno squilibrio energetico tra i cinque elementi (Fuoco, Acqua, Aria, Terra, Spazio) che determinano il nostro stato psico-fisico.

Con il loro approccio completamente nuovo, che unisce la dottrina ayurvedica degli elementi alla prassi dell’Hatha yoga, l’insegnante di yoga Kirti Peter Michel e il terapeuta reiki Wolfgang Wellmann hanno messo a punto un sistema di esercizi di grande efficacia.

Per questo occorre, in primo luogo, capire qual è il nostro “tipo elementale”, per poi riportarlo al suo equilibrio naturale in modo mirato, mediante specifici esercizi di yoga.

Un esercizio yoga, infatti, produce un effetto ottimale quando – secondo i principi dell’ayurveda – prende in considerazione il “tipo elementale” psico-fisico di chi pratica e le qualità elementali della sua condizione presente.

Con gli esercizi di questo “yoga ayurvedico”, le energie che plasmano il nostro modo di pensare e di sentire possono essere indirizzate in modo da ottenere il massimo benessere psicofisico.

La Stanza dei Bottoni – racconto illustrato sui chakra [Simone Sestieri]

La Stanza dei Bottoni è un libro che parla di chakra con un linguaggio da strada, semplice e asciutto.

È un libro illustrato (di Simone Sestieri con le illustrazioni di Flavia Spagnolo), i disegni sono veri e propri dipinti a colori e in bianco e nero che ricordano il mondo fiabesco delle carte del gioco di ruolo DiXit.

Ambientato in una Roma caotica e frenetica, La Stanza dei Bottoni ha come protagonisti un quasi quarantenne insegnante di Yoga e il suo fido amico immaginario Ganesh. Come un Don Chisciotte di borgata il giovane si muove tra le mille incombenze della vita di tutti i giorni: le bollette da pagare, l’affitto, il precariato, l’amicizia e l’amore. Tutte le sue azioni vengono decise da una serie di personaggi appartenenti alla cultura pop contemporanea (da Karl Marx a Grande Puffo) che abitano i suoi centri energetici, i chakra. Ogni chakra è un quartier generale, un luogo di comando, una stanza dei bottoni. Ed è attraverso le sue azioni, i suoi miti e il suo peregrinare senza una meta precisa che il protagonista scopre, giorno dopo giorno, come uscire da un’eterna post adolescenza per diventare finalmente uomo e trovare la felicità.

La Stanza dei Bottoni è anche un manuale per apprendere cosa sono i chakra, un libro adatto a tutti, di facile lettura e con un mood leggero e rilassato; è un viaggio nel mondo dei nostri centri energetici, un gioco quasi, che non si prende mai troppo sul serio; ma è soprattutto una riflessione sulla difficoltà di essere quarantenni oggi, sulla paura di non arrivare a fine mese e su come tutto questo influisce sui nostri chakra. Perché, oggi più che mai, applicare la scienza dei chakra alla vita di tutti i giorni è essenziale per vivere una storia (la nostra) piena e appagante.

AMṚTA Gli Insegnamenti di Gorakhnāth sullo Haṭhayoga [Paolo Proietti]

Lo haṭḥayoga è una pratica di “alchimia interiore” finalizzata alla modificazione di processi naturali del corpo e all’utilizzazione di una o più sostanze chiamate “amṛta” o, talvolta, “soma”. L’amṛta dovrebbe prima essere accumulata nel corpo e quindi utilizzata per ottenere il ringiovanimento, l’aumento della vitalità, la resistenza alle malattie ed uno stato di costante beatitudine definito ānanda.
La percezione e l’utilizzazione di amṛta, secondo gli yogi medioevali, viene accompagnata dall’insorgere delle siddhi, particolari abilità fisiche e psichiche come l’acquisizione di una forza sovrumana, la capacità di comprendere e parlare tutte le lingue, o il potere di attrarre sessualmente ogni persona dell’altro sesso. Queste “abilità”, che nella nostra epoca potrebbero essere considerate suggestioni da film di fantascienza, secondo gli autori indiani di epoca medioevale e moderna – dall’VI al XVIII secolo – erano i frutti ordinari della pratica dello haṭḥayoga. Si legge nella Gorakṣa Saṃhitā (2.48):

Se la lingua [di uno yogin] tocca costantemente l’apice dell’ugola, provocando il flusso di un succo -amṛta – [che può avere] sapore salato, caldo o acido e [può essere simile al] latte, miele o burro chiarificato [avrà luogo] la scomparsa delle malattie, l’annientamento della vecchiaia, la recitazione [spontanea] degli śāstra e degli agama [ovvero i testi di insegnamento tradizionali], l’immortalità connessa con le otto [siddhi], e [inoltre] si attrarranno irresistibilmente le “donne perfette”.

Tra i molti di manuali di haṭḥayoga in cui vengono descritti i processi di produzione e utilizzazione dell’amṛta, e la conseguente acquisizione di poteri psichici, la Gorakṣa Saṃhitā – detta ancheGorakṣa Paddhati – sembra essere il più antico o comunque, quello più in linea con gli insegnamenti originari.
In questo libro esamineremo le tecniche descritte nei primi cento versetti del testo di Gorakṣa – dalla pratica degli āsana alla meditazione sull’Oṁ – e le confronteremo con gli insegnamenti del buddhismo tantrico, nel cui ambito, molto probabilmente, è nato e si è sviluppato ciò che oggi definiamo haṭḥayoga.