Ashtanga Yoga. Corpo, respiro, movimento nella pratica del vinyasa [Stefania Valbusa, Gian Renato Marchisio]

In questo libro gli autori presentano la Prima Serie dell’Ashtanga Yoga completa di  descrizione tecnica, conta tradizionale in sanscrito, benefici degli asana e focus sugli  aggiustamenti. Un testo utile sia per i praticanti, sia per gli insegnanti.
Ma sin dalle prime pagine si scopre che l’approccio va oltre la didattica da manuale per  offrire una nuova lettura della sequenza dell’Ashtanga Yoga, gettando le basi per un  metodo innovativo di insegnamento fondato sull’osservazione e la conoscenza delle  leggi e dei ritmi alla base del vinyasa, il movimento in sincronia con il respiro.

Per comprendere le sequenze dell’Ashtanga Yoga occorre, infatti, familiarizzare non solo con la struttura anatomica e la tecnica delle singole posizioni, ma anche con le  logiche di aggregazione degli asana che sottendono le sequenze dinamiche.
In questa prospettiva, gli autori insegnano a scomporre e ricomporre il movimento per scoprire come un asana può diventare matrice di altri asana ed essere letta all’interno di una sequenza.

Nel testo viene evidenziato un codice di lettura originale della Prima Serie dato dall’organizzazione delle famiglie di posizioni in pericopi sulla base dello sviluppo di un processo sul piano fisico, respiratorio, mentale, supportato e integrato dalla sintesi del piano energetico.

Gli autori ci accompagnano, inoltre, verso una comprensione più profonda del movimento a partire dalla riorganizzazione dei sensi e del sistema nervoso per esplorare una dimensione più intima dell’asana: si introduce il concetto di pratyahara della Serie, un progressivo coinvolgimento del praticante nel procedere della sequenza coltivando, attraverso il trishtana ‒ bandha, respiro e dristi ‒ la disciplina dei sensi
fino a vivere l’esperienza della meditazione in movimento.
Chiavi di questo processo meditativo sono la percezione e la visualizzazione della struttura energetica toroidale attraverso il ritmo respiratorio che permette di armonizzare, come un mandala, i vari livelli del movimento nel divenire asana.

Il libro ci accompagna nel predisporre il corpo al movimento evidenziando come, cambiando i modi abituali di muoversi, si modifica la natura dell’esperienza e la relazione con il mondo esterno. Il lavoro proposto trascende, quindi, la pratica dell’Ashtanga Yoga in se e interessa potenzialmente qualunque disciplina fondata sul vinyasa.

Gli autori torinesi, Gian Renato Marchisio e Stefania Valbusa, sono tra i piu conosciuti e referenziati insegnanti di Ashtanga Yoga in Italia, con alle spalle una lunga esperienza di studio, pratica e insegnamento.
In “Ashtanga Yoga. Corpo, respiro, movimento nella pratica del vinyasa” presentano questa nuova lettura della pratica integrando gli studi fatti nell’ambito dell’Iyengar Yoga e dell’Ashtanga Yoga con le geniali intuizioni del lavoro di Dona Holleman.

La prefazione e curata da Petri Raisanen e Kristina Karitinos-Ireland, referenze importanti nel mondo dell’Ashtanga Yoga; la post fazione e a cura di Maria Paola Grilli, insegnante Iyengar di lungo corso.
Il libro, distribuito dalla Macro Edizioni e disponibile nelle librerie e nei canali di vendita online, offre 320 pagine ben scritte e arricchite dalle bellissime foto di Alessandro Sigismondi.

9 pensieri su “Ashtanga Yoga. Corpo, respiro, movimento nella pratica del vinyasa [Stefania Valbusa, Gian Renato Marchisio]

  1. Un libro straordinario, come straordinari sono gli autori, insegnanti preparati che raccolgono e mettono per iscritto anni di lavoro, pratico e di studio teorico. Un libro da cui si comprende un legame profondo con la tradizione, una grande devozione ad essa, ma che nello stesso tempo ci invita a essere praticanti creativi.
    Assolutamente da avere, da leggere e da studiare.
    Claudia.

  2. La preparazione e passione con cui Gian Renato e Stefania insegnano fanno sì che la loro Shala sia un punto di riferimento per chi vuole praticare e studiare con persone competenti che riescono a mantenere viva la tradizione dell’Ashtanga yoga in un contesto occidentale. Io sono grata di averli incontrati nel mio cammino.

  3. Un libro oltre che ricco di contenuti scritto e spiegato sotto “nuovi punti di vista”. Si assapora a tutto tondo lo yoga e la pratica, oltre al mero movimento fisico.

  4. Un libro importantissimo per il praticante dell’Ashtanga Yoga, un riferimento dal punto di vista tecnico ma anche per comprendere il pensiero che sottende alla pratica.

  5. Libro che tratta l’ashtanga yoga a 360º, fornendo molti spunti interessanti ed innovativi che vanno oltre la descrizione in chiave anatomica delle Asana. Ogni pagina trasmette la passione che Stefania e GianRenato continuano a dedicare a questa fantastica disciplina. Bravi, bravi, bravi

  6. Finalmente un testo di riferimento che tratta esaustivamente l’Ashtanga Yoga nella lingua di Dante!! Il che non è poco, dato che gran parte della letteratura in merito parla quasi sempre e solo inglese. Gian Renato e Stefania accompagnano il lettore-praticante alla scoperta degli asana e degli aspetti teorici e filosofici che sono alla base di questa disciplina. La particolarità del metodo di questi due insegnanti, dediti e preparati, consiste nel rivolgere l’attenzione alle dinamiche di movimento e al respiro prima ancora che agli asana in sé, permettendo di comprendere a chi pratica che il vero lavoro non si esaurisce nell’esecuzione dell’asana ma, anzi, vede l’asana come mezzo e punto di partenza del viaggio verso la consapevolezza.

  7. Si scrive tanto oggi giorno sullo yoga, forse troppo, ma Gianrenato e Stefania sono riusciti, a mio parere, a portare su carta anni di lavoro e studio in un modo del tutto nuovo e del tutto vero. Quando leggo il libro a volte mi capita di chiudere gli occhi e di sentirmi in shala con loro, sento le loro parole, le loro indicazioni e insegnamenti che mi accompagnano ormai da diversi anni. Il libro offre in maniera esauriente una speciale chiave di lettura della prima serie, per il mondo dell’ashtanga è davvero un punto di svolta!

  8. “Noi siamo l’elemento compatto di qualcosa di dinamico che ci ruota intorno, non possiamo uscire da questa danza plastica della vita. Percepire le geometrie sottili significa percepire la relazione costante tra il nostro elemento fisico e il nostro elemento più fluido”.
    Ogni pagina di questo libro, ogni parola offre nuovi spunti di riflessione per la pratica e per la vita, ci conduce alla scoperta del nostro corpo e ai meccanismi sottili che legano il movimento al respiro. La lettura è un percorso originale ed unico nell’ashtanga yoga e non solo, una splendida opportunità di crescita e di conoscenza per praticanti e non… grazie Stefy e Gian!

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